I vini bianchi che possiamo trovare in Val Tidone e Val Luretta sono:

  • Malvasia

    Solo in Italia si contano 18 Malvasia ufficialmente riconosciute, che ne fanno una delle famiglie più numerose del panorama vitivinicolo d’Italia. La popolarità della Malvasia, come vino, ed in termini prettamente storici, valica abbondantemente i confini del Belpaese, ed è grazie alla potenza commerciale di Venezia che (tra l’VIII ed il XV secolo) diventa un vino conosciuto, apprezzato ed amato ovunque.
    Anche le sue origini più lontane sono legate, pare, ad una località di mare: Monemvasia o Monemvaxia, un paese sul mare nel Peloponneso, fondato nel 588 ed annesso, guarda caso, dalla Repubblica di Venezia, nel 1419. Eccole, le origini della Malvasia, nel luogo fondamentale per la coltivazione e la diffusione della vite, la Grecia, tanto che uno dei luoghi in cui i veneziani decisero di coltivare la Malvasia, nel XIII secolo, era l’Isola di Creta. Attenzione però: la ricerca genetica ha dimostrato infatti che non ci sono legami tra la Malvasia greca e quella attuale italiana, e che le varietà che oggi chiamiamo Malvasia sono probabilmente originarie del Belpaese, e si chiamano così, da secoli, per motivi meramente commerciali.

    I vitigni Malvasia possono essere distinti tra quelli con un leggero aroma che ricorda quello del Moscato e quelli a sapore semplice. Ve ne sono a frutto bianco e a frutto nero.

    Fra le Malvasie a frutto bianco più estesamente coltivate ricordiamo la Malvasia Aromatica di Candia, utilizzata per la produzione dell’omonimo vino Malvasia dei Colli Piacentini; la Malvasia toscana o Malvasia del Chianti, cosiddetta perché la sua uva bianca entra per circa 1/10 nella composizione del Chianti; la Malvasia istriana (coltivata nel Friuli-Venezia Giulia); la Malvasia laziale; la Malvasia Bianca di Candia; la Malvasia di Sardegna (a sapore semplice); la Malvasia delle Lipari.

  • Chardonnay

    Lo Chardonnay è un vitigno a bacca bianca, internazionale, coltivato in tutte le aree viticole del mondo. Viene utilizzato anche e soprattutto per la produzione di vini spumanti di qualità “metodo classico” in Italia e nel mondo. Lo chardonnay e il merlot sono, tra i vitigni francesi cosiddetti “internazionali”, quelli più coltivati in ogni parte del mondo, anche grazie alla loro elevata adattabilità

    Lo Chardonnay è, per eccellenza, l’uva dei bianchi di Borgogna anche se può essere coltivato con buoni risultati praticamente ovunque, tranne che ai limiti estremi della fascia della viticoltura. È diventato il vitigno bianco più noto al mondo, forse perché non ha un gusto particolarmente incisivo e si presta quindi alla fermentazione o all’invecchiamento in botti di rovere. Tende ad assumere il carattere desiderato dal produttore: vivace e frizzante, fresco, ricco e burroso, persino dolce. Può produrre un vino asciutto e tagliente come lo Chablis, ma è fondamentale anche nella produzione delle bollicine per antonomasia, quelle dello Champagne.
    Se ne ottiene un vino fresco, delicato, fruttato e dall’elevato tenore alcolico, sia fermo sia frizzante, che si presta particolarmente all’affinamento in barrique e all’invecchiamento. Inoltre, è utilizzato in uvaggio per la produzione dei migliori spumanti del mondo.

    Si crede che le sue origini siano mediorientali, ma recenti studi hanno messo in evidenza una struttura molecolare che suggerisce sia il frutto di un incrocio spontaneo tra Pinot Nero e Gouais Blanc, avvenuto presumibilmente in epoca carolingia (VIII-X secolo) proprio in Borgogna: impiantato originariamente dai monaci cistercensi dell’abbazia di Pontigny, da lì si è diffuso progressivamente in tutto il mondo dalla fine del XIX secolo. Secondo un’altra teoria l’origine di questo vino andrebbe ricercata sulle colline di Gerusalemme. I primi Crociati, al loro ritorno dal Medio Oriente, riportavano anche del vino il cui nome originale era Porte de Dieu perché era la traduzione del nome ebraico Shahar Adonay, che significa appunto “la porta di Dio”. Le vigne erano tutte intorno a Gerusalemme, città santa, le cui porte conducevano tutte al Tempio di Dio.
    In Italia, è stato a lungo confuso con il pinot bianco, e solo dal 1978 è iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite. Oggi è coltivato in tutte le Regioni, compresa la Valtidone.

  • Sauvignon

    Il Sauvignon (chiamato anche Sauvignon blanc) è un vitigno a bacca bianca, proveniente dalla zona francese di Bordeaux. Il nome deriva dalla parola francese sauvage (“selvaggio”), aggettivo dovuto alle sue origini di pianta autoctona del sud-ovest francese.

    Si tratta di uno dei vitigni a bacca bianca più diffusi nel mondo vitivinicolo, con il quale è possibile produrre vini bianchi freschi con una marcata impronta varietale.

    Il vitigno Sauvignon blanc, grazie alla sua capacità di adattamento, è coltivato estensivamente in Francia, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, California e Sud America, con una piccola quota anche in Italia e ovviamente nel piacentino.

    A seconda del clima, le uve Sauvignon possono dare ai vini sentori erbacei o di frutta fresca. In ogni caso i vini risultanti sono destinati ad un veloce consumo, dato che l’invecchiamento superiore ad un anno non dà effetti migliorativi sulle caratteristiche organolettiche nella maggior parte dei casi.

    Intensamente aromatico e rinfrescante, il Sauvignon Blanc offre vini che si bevono prevalentemente giovani. Il vitigno Sauvignon assieme allo Chardonnay è la varietà a bacca bianca più diffusa e famosa al mondo.

  • Ortrugo

    Il vitigno ortrugo è una tipologia autoctona dei colli piacentini. Da sempre diffusa in tutto il territorio e da sempre coltivata, veniva utilizzata principalmente come uva da taglio. Solo a partire dagli anni settanta, a seguito dell’interessamento di alcuni viticoltori locali, comincia ad essere vinificato in purezza divenendo in breve tempo, nel territorio piacentino, il bianco più diffuso.

    Il Colli Piacentini Ortrugo è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Piacenza. Esistono queste tipologie:

    • Ortrugo Frizzante;
    • Ortrugo Fermo;
    • Ortrugo Spumante;

    Primi piatti di magro come i classici tortelli con la coda piacentini o le crespelle. Si sposa perfettamente con il pesce: antipasti caldi e freddi o secondi piatti.

  • Il Passito

    Il Colli Piacentini Malvasia passito è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Piacenza.

    Caratteristiche organolettiche:

    • colore: giallo paglierino dorato
    • odore: intenso aromatico caratteristico
    • sapore: dolce, morbido, armonico, intenso, aromatico, tranquillo